Cardiophylax II

Le protezioni del corpo indossate dai gladiatori romani nell'arena erano molto poco standardizzate e quasi a gusto del combattente. Tra queste, alcune raffigurazioni sembrano mostrare un tipo di protezione metallica piuttosto rudimentale che i gladiatori potevano incorporare nel petto, il cardiophylax. Questa piastra metallica è associata al gladiatore del tipo provocatore in diverse rappresentazioni grafiche (vedi sotto). Lo scopo di questa corazza era quello di proteggere solo la parte del torace intorno al cuore (da cui il nome) che poteva essere esposta quando si adottava una guardia bassa con lo scudo, un punto in cui un colpo sarebbe stato letale.

Di solito si limitava a una placca metallica che proteggeva il centro del busto e di solito era più o meno decorata. Era tenuto in posizione da cinghie di cuoio. In ambito militare, di solito incorporava un'altra parte posteriore, collegata da un sistema di fissaggio in pelle. Il cardiophylax è un tipo di protezione del corpo che esisteva molto prima dei Romani, presso altri popoli della penisola italiana, dove compare prima del VII secolo a.C., e addirittura dal periodo villanoviano. Le forme e i disegni erano molto vari, da circolari e lobulari a quadrati, piccoli o grandi, semplici o decorati, realizzati in bronzo, acciaio o addirittura in scaglie. Le prime legioni manipolari utilizzavano i cardiophylax per proteggere gli hastati, i legionari meno esperti e di rango inferiore.

Questo cardiophylax replica è realizzato in acciaio calibro 1,2 mm battuto a mano. L'impugnatura è molto realistica e romana, con anelli superiori e inferiori a cui sono attaccate cinghie di cuoio. Ogni anello è attaccato al cardiofilassi mediante cucitura. La sua forma è più evoluta rispetto alle altre versioni, adottando la configurazione musculata, molto in linea con il gusto romano. Il retro è dotato di una comoda fodera in pelle scamosciata cucita alla piastra.

Dettagli:

• Larghezza circa 30 cm
• Altezza circa 30 cm
• Peso circa 1 kg.

Realizzato a mano in Spagna. Sono possibili piccole differenze da un'unità all'altra.