Spatha III secolo d.C.

Dalla fine del II secolo d.C. si osserva un'evoluzione nell'equipaggiamento dei legionari romani, forse dovuta all'influenza delle zone di frontiera dell'Europa. Se ci concentriamo sulla spada romana, possiamo notare che questo processo di cambiamento si tradurrà in tre importanti modifiche: da un lato, il graduale abbandono del gladius, che verrà sostituito dalla spatha, dall'altro, l'adozione di un balteo più largo per contenere la spatha, che inizierà a essere portata di default a sinistra, e infine, la sostituzione dell'impugnatura dell'arma con un sistema a ponte, in sostituzione dell'impugnatura ad anello tipica del gladius. L'adozione di quest'arma ha significato un adattamento alla nuova forma di combattimento dei legionari.

Così, le spathae, fino ad allora utilizzate esclusivamente dalla cavalleria, hanno cominciato ad essere usate dai legionari alla fine del II secolo d.C. e, soprattutto, all'inizio del III secolo d.C. Secondo gli esperti, esistono due tipi di spathae utilizzate dai legionari, da un lato il tipo Lauriacum/Hrowoka (per molti aspetti visivi, un gladio pompeiano allungato) e dall'altro lo Straubing-Nyman. Quest'ultima, la Straubing - Nyman, ha una lama più lunga e stretta e bordi leggermente convergenti.

La replica che presentiamo è una spatha del tipo Lauriacum/Hrowoka, con una lama scanalata che, secondo alcuni, facilita l'estrazione della lama dopo l'uso, per evitare l'effetto di risucchio e permettere all'aria di entrare attraverso le labbra della ferita e, secondo altri, ha lo scopo di alleggerire il peso e migliorare la flessione della lama.

La lama è in acciaio e l'impugnatura è in osso. Il fodero è in legno rivestito di pelle rossa e decorato in ottone.

Caratteristiche:

• Lunghezza totale approssimativa: 85 cm.
• Lunghezza approssimativa della lama: 63 cm.
• Larghezza massima della lama: 5,3 cm.
• Tagliente di circa 2,4 mm.
• Peso totale circa 1,9 kg.

Peso di spedizione 2,60 kg