Pilum leggero
Replica di un pilum o lancia romana utilizzata dalla Repubblica fino al III secolo.
Il dardo pesante ampiamente utilizzato a partire dal III secolo d.C..
Le plumbatae o martiobarbuli erano i dardi zavorrati utilizzati dalla fanteria romana a partire dal III secolo d.C.. Lo stesso Vegezio ne parla come di un'invenzione puramente romana, dando loro grande importanza al punto da raccomandarne l'uso. Come nel resto dei materiali archeologici del mondo romano, è evidente che non esiste una misura standard e che ogni legionario e artigiano li realizzava a proprio gusto, mantenendo le misure che rendevano l'arma affidabile, poiché non esistevano lunghezze uniche. Vegezio non chiarisce questo punto nella sua opera. Riferimenti alla plumbata si trovano nello Strategikon attribuito all'imperatore Maurizio nel VI secolo d.C..
Tuttavia, grazie ai ritrovamenti archeologici, come quelli di Wroxeter o di Burgh Castle, è stato possibile ricostruire l'aspetto di questi dardi romani e ci hanno permesso di dimostrarlo. I test condotti con repliche moderne hanno dimostrato che un plumbata può raggiungere un raggio d'azione di 60 metri.
L'immagine seguente mostra la ricostruzione storica del lancio della plumbata:
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Replica di un pilum o lancia romana utilizzata dalla Repubblica fino al III secolo.
La punta del giavelotto utilizzata dalla fanteria romana soprattutto nel IV secolo d.C..