Corsaletto milanese

Questo corsaletto in stile milanese è apparso nell'Italia del XV secolo e si è diffuso in tutta Europa. Si compone di una corazza e di una piastra posteriore, oltre che di una gonna di piastre unite sul davanti e sul retro. L'insieme è assemblato mediante fibbie d'epoca in ottone e cinghie di cuoio corrispondenti, e può quindi essere regolato individualmente in base alle dimensioni richieste. Un'altra cinghia, simile a una moderna cintura, funge da chiusura sul davanti e assicura una vestibilità salda. I bordi della pettorina sono ben rifiniti sul collo, sul giromanica e sul bordo inferiore della pancia.

Questo tipo di corsaletto era ampiamente utilizzato nelle guerre di Granada del XV secolo.

I Tercios del XVI secolo hanno continuato a utilizzare questo tipo di imbracature tardo-medievali, evolvendosi nel corso del XVII secolo come panoplia per ufficiali e comandanti. Secondo Julio Albí de la Cuesta, i corsaletti, sulla carta il nerbo dell'unità, avevano picche, corazza, scarselle, pettorali, schienali, manopole e morione, e si raccomandava che fossero bianchi e puliti, perché avevano un aspetto migliore e facevano più paura che se fossero stati neri. Si riferisce al fatto che il metallo deve essere nel suo colore e più è lucido meglio è, per impressionare il nemico.

Sebbene qualsiasi soldato dei tercios potesse indossare questa armatura, la necessità di leggerezza e facilità di movimento, insieme alla diffusione delle armi da fuoco, ha finito per rendere questa armatura tipica degli alfieri che portavano le bandiere e altri comandi nel XVII secolo.

Dettagli:

• Larghezza del petto: da circa 125 cm a circa 143 cm.
• Vita: da circa 112 cm a circa 127 cm
• lunghezza dalla spalla (compresa la gonna): circa 62 cm
• Materiale: acciaio da 1,2 mm circa
• Peso circa 11 chilogrammi