Falcata

Replica di una falcata di tipo celtibero. IV-II secolo a.C.

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La falcata è tipica delle popolazioni celtiche che abitavano la penisola iberica, soprattutto il centro-nord, prima della conquista romana. La falcata è simile alla kopis greca, da cui secondo alcuni discenderebbe per via dei primi contatti culturali e tecnologici con le polis greche che si insediarono sulla costa mediterranea della penisola iberica a partire dal VI secolo a.C.

I Celtiberi sono stati il gruppo etnico più influente della penisola iberica preispanica. Il loro maggiore impatto sulla storia si è avuto durante la seconda guerra punica, durante la quale sono diventati (forse inconsapevolmente) alleati di Cartagine nel suo conflitto con Roma e hanno attraversato le Alpi con le forze eterogenee sotto Annibale. Durante la guerra e grazie alle campagne di Scipione in Hispania, dal 195 a.C. i Celtiberi si sono alleati con Roma.

Inoltre, non si può escludere che gli stessi Romani abbiano adottato la falcata in casi particolari come parte della loro panoplia militare durante gli scontri contro i nemici ispanici. Si trattava di un'arma di opportunità che ha dimostrato la sua efficacia sul campo di battaglia. Si trattava di un'arma appuntita, a un solo taglio, adatta a essere usata soprattutto per i fendenti, come un moderno machete.

La nostra falcata iberica è una replica che può essere utilizzata per ricreare, dal IV al II secolo a.C., i popoli celtici iberici, prima nemici, poi soci di Roma. La falcata era anche un'arma utilizzata nella gladiatura, in quanto considerata dai Romani molto esotica e barbara, oltre che letale.

Questa falcata iberica ha un'impugnatura in ottone dorato decorata con una testa di cavallo. I manici dell'impugnatura sono in osso e fissati con rivetti in ottone. Il fodero comprende un coltello rasato che corrisponde a reperti archeologici.

La lama di questa falcata, realizzata in acciaio al carbonio, presenta interessanti scanalature, che sono state studiate dal professore Dr. Fernando Quesada Sanz (LAS ACANALADURAS EN LAS HOJAS DE FALCATAS IBÉRICAS, CuPMJAM.... 15-1988 Repositorio Universidad Autónoma de Madrid):

Dal punto di vista della funzionalità, ci sembra chiaro che le scanalature della falcata non erano pensate per aggravare le ferite causate dall'arma. L'obiettivo è diverso e triplo: alleggerire la lama senza comprometterne la resistenza; limitare la flessibilità della lama in direzione laterale e creare un piacevole effetto decorativo, fattore che non è affatto trascurabile se si considera che la falcata è sia un'arma da guerra che un simbolo di potere e prestigio sociale.

Dettagli:

  • Né la falcata né il coltello sono affilati.
  • Compreso il fodero in legno decorato con pelle rossa e finiture in ottone
  • Lunghezza totale della falcata: circa 63 cm.
  • Lunghezza della lama: circa 52 cm
  • Lunghezza totale del coltello: circa 23 cm
  • Lunghezza della lama del coltello: circa 15 cm
  • Peso circa 2,1 kg

Peso di spedizione: 2,40 kg

Una falcata come questa è esposta nel Museo Histórico-Arqueológico de Almedinilla, a Córdoba.

falcata

Deepeeka
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Scheda dati

Material
Acero
Cuero
Latón

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