Imbracatura di phalerae dorata

Come nell'esercito di oggi, le legioni romane avevano una serie di decorazioni, sia individuali che collettive, che premiavano le azioni eroiche dei legionari. Forse le più famose erano le phalerae, dischi di bronzo o d'argento riccamente decorati e di valore a sé stante, che venivano assegnati individualmente dal generale al legionario che si era distinto in battaglia. Le phalerae venivano indossate dal legionario sul petto per mezzo di un'imbracatura di cuoio fissata alla schiena e potevano essere portate in numero di sei o, come in questo caso, di nove. Grazie alle tracce del centurione Marco Celio, caduto a Teutoburgo, è stato possibile ricreare l'imbracatura di questa replica.

Questo tipo di decorazione esisteva già nella tarda Repubblica (riforma militare di Mario) e passò nell'Impero, durante il quale va scomparendo gradualmente a favore di premi in denaro, preferiti dai legionari.

Dettagli:

- Altezza complessiva: circa 42 cm al centro e 36 cm ai lati.

- Circonferenza toracica regolabile da 102 cm a 124 cm circa.

- Circonferenza vita regolabile da 97 cm a 116 cm circa.

- Materiale: ottone di circa 3 mm e cinghie in pelle conciata di circa 3 mm di spessore

- Peso: circa 2,2 kg

Peso di spedizione: 3 kg

Nella foto qui sotto, il cenotafio del centurione Primus Pilus di Marco Celio (45 a.C. - 9 d.C.) del XVIII secolo, caduto in servizio nella battaglia di Teutoburgo. Questa scoperta risale al 1620 ed è esposta nel museo di Xanten, in Germania. Caelius è raffigurato con la sua panoplia, che comprende un'imbracatura di phalerae, armillae e una corona civica (un premio per aver salvato la vita di un concittadino), mentre nella mano destra tiene la vitis. Accanto alla sua immagine ci sono i suoi liberti, Privatus e Thiaminus.