Il decreto del 18 febbraio 1808 ordinava di ridurre il numero delle aquile e delle bandiere ad una sola per reggimento, che sarebbe stata quella del suo primo battaglione, mentre quelle dei rimanenti dovevano essere rimosse dal servizio e sostituite con una gagliardetto (fanion).

A questo proposito Napoleone scrive a Berthier l'8 aprile 1809: “...autorizzerai la realizzazione di stendardi molto semplici per ogni battaglione, senza distintivi e ridotti ad un terzo (della dimensione) di quelli che avevano prima. Questi gagliardetti sono per i tuoi servizi di allineamento. Non avranno alcuna decorazione di bronzo, e porteranno solo il numero del reggimento e del battaglione…”

In realtà questo decreto non venne mai rispettato perché molti reggimenti non restituirono le aquile, ma alcuni presero l'iniziativa e le costruirono da soli.

Finalmente era il 20 ottobre 1811 quando Napoleone scrisse “…determinerà un modello di gagliardetto di quattro colori diversi per i quattro battaglioni dei reggimenti. Questi copioni non verranno consegnati da me e non verrà loro attribuita alcuna importanza”.

Il 25 dicembre apparve finalmente il decreto che stabiliva i colori di dette scritte: che sarebbero state bianche per il 2° battaglione, rosse per il 3°, blu per il 4°, verdi per il 5° e gialle per il 6°, misuranti 80 x 100. cm. Senza frange né lacci e con asta nera.

In realtà il decreto non venne rispettato, poiché i casi a noi noti dimostrano che i colonnelli applicavano la massima fantasia nel costruire le loro gagliardetto.

Questi sono tutti i casi noti che ci sono pervenuti:

Gagliardetto di un battaglione del 1°. Rgt. di Volteggiatori della Giovane Guardia, 67 x 66 cm. prelevato dai russi a Krasnoe (1812), e conservato inizialmente nella cattedrale di Kazan (Rigo, dall'originale).

Gagliardetto del 13° Voltigeurs della Giovane Guardia, 100 x 90 cm. presa dagli austriaci a Kulm (17 settembre 1813), (Rigo dall'originale di Vienna).

Gagliardetto del 5° Tiratori - Granatieri della Giovane Guardia. 56 x 65 cm., negli angoli stelle dorate? scomparso oggi. (Rigo, dall'originale del Colec. Brunon).

Gagliardetto dei marinai della Guardia. Date le sue piccole dimensioni potrebbe addirittura essere una bandiera de compagnia (Collezione Brunon).

 

 

Gagliardetto dei Mamelucchi della Guardia Imperiale (1813), 44 x 44 cm. Velluto rosso, donato nel 1986 dalla collezione. American Bullock al Musée de l’Armée.

Gagliardetto di un battaglione di fanteria leggera, portato da un sergente dei Carabinieri (Manoscritto Berka (1809-1810)).

Foglio dei regolamenti di Bardin (1812) con le gagliardetto assegnate alle diverse Ossa. di un Rgt. dal decreto del 25 dicembre 1811: 80 x 100 cm. Senza alcun ricamo e nei seguenti colori: 2° bianco, 3° rosso, 4° blu, 5° verde e 6° giallo. La realtà era molto diversa, quasi sempre disegnata con la fantasia più pura.

Gagliardetto del 3º Battaglione del 37° Rgt. della Fanteria di Linea, secondo i “Souvenirs du général Pouget” aveva una scritta rossa, che coincide con il decreto.

               

Gagliardetto del 1°, 2°, 3°, 4° e 6° battaglione del 2° Rgto. Fanteria di linea, misura 94 x 78 cm. perduto in Russia (1812) e inizialmente conservato nella Cattedrale di Kazan. (Interpretazione di Rigo e foto dal libro di Hekkel).

                                           

Gagliardetto del 4° Battaglione del 100° Reggimento, Fanteria di linea, 80 x 80 cm. prelevato dagli inglesi a Vitoria (1813) e conservato nel Castello di Windsor. (interpretazione di Rigo e foto dell'originale, per gentile concessione di Guy Dempsey Jr.).

Gagliardetto del 4° battaglione del 7º leggero, 0,60 x 0,59 cm. presi dai russi a Wiasma (novembre 1812), insieme a quelli di altre 4 ossa. dallo stesso Rgto. Tutti uguali ma cambiando il numero Bon. Sono stati conservati nella Cattedrale di Kazan (Libro di Hekkel).

Gagliardetto d'Artiglieria di cm 60 x 50, formata da tre fasce orizzontali, verde, rossa, verde, con chevron e frangia bianca sul bordo, lettera N coronata al centro, con un cannone ai piedi e tra due stelle o rosette; corna negli angoli superiori e melograni in quelli inferiori, il tutto ricamato in lana arancione. (Musée de l'Armée).

Gagliardetto del 3°. Battaglione della 5a Legione della Guardia Nazionale (1812-1813). 55x50 cm. del colore rosso assegnato nel 1811 alle terze ossa. Curiosamente presenta solo una piccola asta da inserire nella canna del fucile, sullo stile dei gagliardetti di compagnia (Collezione privata J.N.).

Gagliardetto di cavalleria: Sebbene il regolamento stabilisse chiaramente che non avrebbero usato le scritture, alcuni Colonnelli lo ignorarono, come sappiamo il caso dei 1° Cacciatori che usarono almeno un quadrato di lana rossa con un corno da caccia e il numero 1, e quello di il 3° che in Russia (1812) utilizzò anche una scrittura decorata con un corno e la cifra 3.

BANDIERA DI COMPAGNIA

Chiamati dai francesi “gagliardetto di allineamento”, furono istituiti nel 1805 e servivano solo per le manovre. Erano infilati con una piccola asta di legno nella volata del fucile, che permetteva di distinguere le compagnie a distanza, ma non c'era un modello ufficiale, e quelli conosciuti sono rossi, verdi, gialli, decorati con granate o corni da caccia (granatieri o voltigueurs), e talvolta compariva il numero della compagnia.

Gagliardetto di compagnia di voltigeurs (Collec. Part. C.D.V.)

Portabandiera della compagnia di voltigeurs di un Rgto. della fanteria di linea (per Giobbe).

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